Il ritorno del generale Tomasone, a capo del Comando interregionale dei carabinieri

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Vecchia guardia ai vertici delle forze dell’ordine cittadine. Dal prossimo venerdì entrerà di nuovo in servizio a Napoli, il generale Vittorio Tomasone, che molti in città e in provincia – soprattutto gli affiliati ai clan – non hanno dimenticato. Il 23 marzo del 1992, gli uomini al suo comando, arrestarono a un posto di blocco Gennaro Licciardi (alias ‘A Scigna). Poche ore prima, lo stesso giorno, la polizia aveva stanato Francesco Mallardo. Entrambi furono catturati a Giugliano. Un colpo durissimo per l’Alleanza di Secondigliano. Nemmeno due mesi dopo, inoltre, in Calabria, cadde nella rete del cacciatore di «latitanti», Ciro Sarno, boss di Ponticelli. Nel 1996, quando era comandante provinciale dei carabinieri di Latina, Tomasone riuscì a mettere le mani su Antonio Moccia, datosi alla macchia dal 1994.

Il generale, a Napoli, ricoprirà l’incarico di comandante interregionale dell’Arma dei carabinieri. Il militare 62enne vanta un excursus che lo ha portato tra i primi a sperimentare i mezzi dell’intelligence da applicare all’interno di locali frequentati da pregiudicati, finanche nelle sale delle carceri, quelle che ospitavano parenti e detenuti per i colloqui. In città lo ricordano pure per l’operazione Cina, sul traffico di stupefacenti. Dall’ordinanza emerse la famosa intercettazione telefonica, quella attraverso cui venne scoperta la dipendenza di Diego Armando Maradona dalla cocaina, sostanza che, secondo l’accusa, El Pibe de oro avrebbe ceduto anche ad alcune donne a cui si accompagnava.

Fonte Stylo24

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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