Marano, ha lavorato per un solo anno al Comune e pretendeva di essere stabilizzata. Il Tar non accoglie il ricorso. Ecco l’incredibile vicenda dell’ex dipendente Bassolino

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Qualcuno si ricorderà dell’architetto Elena Bassolino, per oltre un anno (fino alla scorsa primavera) in servizio presso il Comune di Marano. Impiegata al settore lavori pubblici, con funzioni tra l’altro di responsabile del procedimento dell’area Pip, il suo contratto non fu rinnovato e il mancato rinnovo, da eseguire con una procedura molto forzata, generò non poche discussioni all’interno della commissione straordinaria e della sfera dirigenziale. C’era chi si mostrò favorevole ad un rinnovo per un anno e chi invece riferì di un diniego (non bypassabile) da parte degli organi sovracomunali. Intorno al caso Bassolino si scatenò una ridda di voci, ma anche leggende metropolitane, orchestrate ad arte da qualcuno allora al vertice dell’ente, e qualche verità sulle sue parentele. Insomma un vero e proprio caso che tenne banco per diversi giorni.

La storia della Bassolino tornò nuovamente in auge qualche tempo fa, quando il Comune rinnovò l’incarico ad altri due dipendenti assunti con contratto a tempo determinato, Mucerino e Damiano. L’attuale dirigente De Biase riferì, attraverso un’intervista concessa al nostro portale, che erano “stati adottati due pesi e due misure”. Ovvero per Damiano e la Mucerino era stato fatto ciò che non si era voluto fare per la Bassolino. Uno scenario che un altro dirigente, Bonino, colui che ha di fatto avallato la procedure per la proroga degli incarichi della Mucerino e di Damiano, ritiene non corrispondente al vero, in quanto l’operazione per “salvare” la Bassolino sarebbe stata concertata fuori tempo massimo, cioè a contratto praticamente già scaduto.

E’ di ieri la notizia che l’ex dipendente Bassolino, con un ricorso di qualche mese fa al Tar, aveva chiesto ai giudici amministrativi di sospendere l’efficacia degli atti del Comune contrari alla sua stabilizzazione nell’ente cittadino. Il Tar ha negato la sospensiva, aggiungendo che il ricorso “non appare suffragato dal requisito del fumus bonis iuris atteso che la ricorrente non sembra possedere, in merito all’anzianità di servizio presso il Comune di Marano, i requisiti ai fini della stabilizzazione”.

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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