Marano, al Comune tornano a galla casi e vicende anomale. Trasferiti alla prefettura gli atti sull’ex segretaria generale D’Ambrosio. Dopo mesi di “sviste” e insabbiamenti, si torna a parlare di “bonifica” della macchina comunale

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La resa dei conti, dopo mesi di “insabbiamenti” e “sviste”, sembrerebbe essere prossima al Comune. Qualche avvisaglia c’è già. L’ufficio procedimenti disciplinari dell’Ente, composta dai dirigenti Bonino, Di Pace e dal capitano dei vigili Costa, ha trasferito alla prefettura di Napoli gli atti sull’ex segretaria generale Maria Giuseppina D’Ambrosio, rea – secondo quanto rilevato dai componenti dell’Udp – di non aver avviato alcun procedimento disciplinare nei confronti del responsabile del settore Anagrafe, Antimo Scotto, all’indomani del primo furto negli uffici allora ubicati in via XXIV Maggio. Furto (ce n’è stato anche un altro qualche giorno fa) che costò al Comune diverse migliaia di euro e migliaia di carte d’identità.

La segretaria generale dell’epoca, chiamata a sostituire nella commissione disciplinare il dirigente De Biase, oggetto in quel periodo di un analogo procedimento e pertanto incompatibile (il funzionario Scotto era tra coloro che dovevano giudicarlo), non ritenne opportuno avviare alcuna azione nei confronti di Scotto. Da qui la necessità di trasferire gli atti alla prefettura, ente che dovrà eventualmente applicare la sanzione disciplinare. La D’Ambrosio, giova ricordarlo, è stata la funzionaria che ritenne di dare parere negativo per l’apertura della Compagnia dei carabinieri e non ritenne, al pari di qualche altro responsabile di settore, di dover avallare una transazione con la ditta Beghelli che avrebbe consentito al Comune di risparmiare all’incirca 250 mila euro.

Ma c’è fermento al Comune e molte cose, che si erano arenate durante gli ultimi mesi targati Reppucci, potrebbero tornare in auge. Sono diverse le situazioni da sistemare negli uffici comunali, dove alcuni dipendenti e funzionari sono in odore di trasferimento. Gli errori del passato, qualche omissione, le lentezze sul fronte dell’individuazione di abusi di ogni genere (edilizi, commerciali, di carattere tributario, azioni repressive e quant’altro) o quelli relativi agli sgomberi di beni occupati illegalmente, la mancata collaborazione su tante vicende, non dovrebbero finire nel dimenticatoio. Molto tempo se n’è già andato. Tempo prezioso per tentare di risanare o bonificare certi settori amministrativi. Se i cittadini di Marano sperano di avere, tra un anno e mezzo, ovvero quando si tornerà al voto, un ente migliore e più efficiente, devono sperare che questo processo di cambiamento non subisca ulteriori rallentamenti.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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