Implode Ap ed è corsa al riposizionamento: la Lorenzin con Renzi, Lupi con Berlusconi

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Il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri, Roma 19 Maggio 2017. ANSA / LUIGI MISTRULLI
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Resta giusto da decidere a chi dei due spetta il simbolo del partito. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, si è già posizionata da tempo a sinistra, a fianco di Matteo Renzi mentre l’ex ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, sarebbe pronto a tornare nella casa del centrodestra pur insistendo sulla possibilità di correre in modo autonomo alle prossime elezioni. Nessuna decisione ufficiale comunque è stata presa ieri durante la segreteria politica con Lupi e la Lorenzin. Si proseguirà la discussione oggi in vista della direzione nazionale fissata per domani durante la quale si assisterà probabilmente all’ennesima scissione dell’atomo. In effetti i numeri dell’ex partito di Angelino Alfano non sono poi molto superiori a quelli di un matrimonio e dunque divorzio sarà per incompatibilità di visione politica tra chi si è oramai votato alla causa della sinistra e chi invece anela tornare a destra come il figliol prodigo. Con la Lorenzin al fianco di Matteo Renzi anche il presidente della commissione Affari Esteri, Fabrizio Cicchitto, la sottosegretaria ai Beni Culturali, Dorina Bianchi e anche Sergio Pizzolante. Pronti a costruire una lista con i Centristi per l’Europa di Pier Ferdinando Casini e Gian Luca Galletti.

Lupi e il vicecoordinatore di Ap Antonio Gentile, invece si sono incontrati con Raffaele Fitto ed Enrico Costa. L’idea è quella puntellare con una quarta gamba moderata centrodestra. I lombardi di Ap stavano già scalpitando da tempo di fronte alla prospettiva di correre affiancati al centrosinistra. Ora Roberto Formigoni e Gabriele Albertini sarebbero andati a bussare alla porta di Stefano Parisi. Lupi (sempre più distante da un Pd che accelera sul testamento biologico) non intende prendersi la responsabilità dell’addio e insiste sulla possibilità di una lista autonoma aperta a tutti. «A meno che non ci sia una nuova proposta, che però non c’è, andiamo per la nostra strada e vediamo chi viene con noi – dice Lupi -. Non comprendo come la proposta di autonomia possa portare a una scissione. Unità significa rimettere al centro le ragioni per le quali ci si era messi insieme: i valori sulla famiglia, la società prima dello Stato, la sussidiarietà, l’impresa. Se invece si ragiona soltanto su un’opportunità elettorale, allora legittimamente ciascuno farà la propria scelta». E il passo verso il centrodestra non è poi troppo lungo per Lupi visto che Ap è già alleata di governo del centrodestra ad esempio in Lombardia e in Liguria

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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