Ultime giornate al Comune per il prefetto Antonio Reppucci, che nei prossimi giorni sarà sostituito dal suo omologo Paolofrancesco Di Menna. Abbiamo salutato il prefetto uscente, al quale non abbiano lesinato alcuna critica in questi mesi e alla fine, pur nella diversità interpretativa di alcuni fenomeni (positivi e negativi) che caratterizzano l’aspetto amministrativo, anche Reppucci ha dovuto ammettere che su alcune questioni avevamo visto bene, specie in relazione alle vicende del personale comunale e a quelle due o tre situazioni (ordinanze di sgomberi e chiusure di attività non in regola) gestite alla meno peggio dagli uffici e, forse, anche dai commissari.
“In questi mesi ho avuto modo di entrare nelle pieghe di questa città, di capirne l’anima e di affezionarmi al territorio. Le criticità sono tante, numerose, e noi, come commissione, siamo riusciti solo ad abbozzare qualche percorso. C’era tanto da fare, c’è tantissimo da fare. Avremmo potuto fare di più e meglio, ma siamo stati talvolta frenati dalle contingenze economico-finanziarie e da quelle attinenti al personale amministrativo. Ho scritto una relazione al Ministero con la quale ho posto in evidenza tante situazioni negative, ma anche la necessità di dotare i commissari di poteri veri, poteri reali”.
Rendiamo l’onore delle armi a Reppucci, che ha dovuto affrontare una situazione non semplice sotto il profilo economico-finanziario e delle competenze interne al municipio. L’ormai ex commissario di Marano chiude la sua quasi quarantennale carriera con l’esperienza nella nostra città: un’esperienza fatta di più ombre che luci, e ci accingiamo ad accogliere il nuovo commissario straordinario Di Menna, che avrà un compito altrettanto arduo. Sarà importante partire bene, senza esitazioni. I commissari non possono fare i miracoli, certo, ma dare qualche segnale forte sul fronte del ripristino della legalità. Almeno questo.
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