I partecipanti allo studio hanno completato diversi questionari riguardanti la salute, lo stile di vita e la frequenza sessuale, nonché l’esame cognitivo III di Addenbrooke (ACE-III) per misurare l’attenzione, la memoria, la fluidità, la lingua e la capacità visuospaziale.
I risultati di questo studio hanno confermato che gli uomini e le donne sessualmente attivi hanno aumentato i punteggi in particolare nei settori della fluidità verbale e della capacità visuospaziale. In modo particolare è stato studiato come la frequenza sessuale influisse su questi aspetti e si è visto che chi aveva una attività sessuale una volta a settimana riceva risultati migliori anche sulle funzioni analizzate.
La preziosa funziona della dopamina
Sembra che la ragione biologica di questo legame tra attività sessuale e aree specifiche di cognizione sia legata alla dopamina, il neurotrasmettitore che regola le emozioni piacevoli e ci spinge a cercare attività che ci fanno sentire bene. L’attività sessuale è nota per aumentare la produzione di dopamina, e quest’ultima modula anche la memoria, l’attenzione, l’apprendimento esercitando un controllo sul flusso di informazioni nel nostro cervello.
I ricercatori hanno, inoltre, sottolineato che i potenziali vantaggi cognitivi di rimanere sessualmente attivi sono in linea con i benefici del mantenimento di altre attività sociali, fisiche e mentali. Un altro buon motivo quindi per infrangere il tabù della sessualità durante l’invecchiamento, come d’altronde ci riportano molte ricerche: la sessualità declina con l’età ma non si esaurisce completamente, se non in condizioni di salute precaria e di assenza di partner ed è una parte integrante del benessere generale.