Clima: obiettivi lontani, temperatura verso +3 gradi

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Altro che mantenere il riscaldamento globale entro la fine del secolo a 1,5 gradi in più, con limite massimo di +2 °C, rispetto alle temperature precedenti all’inizio dell’era industriale. Gli obiettivi che si era posto l’Accordo di Parigi sul clima, faticosamente raggiunti due anni fa durante la conferenza Cop 21, sono impossibili da raggiungere se continua l’attuale tendenza di emissioni di gas serra. Alla vigilia dell’inizio di Cop 23, che si terrà a Bonn dal 6 al 17 novembre, un’analisi del Guardian sulla base dei dati resi noti il 30 ottobre dall’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), che evidenziano come la concentrazione di CO2 nel 2016 ha raggiunto livelli mai osservati da 3-5 milioni di anni, conferma quanto previsto da numerosi scienziati e molte organizzazioni ambientaliste subito dopo la firma a Parigi: gli obiettivi sono un’utopia.

Ne mancano due

Lo scorso 23 ottobre, dopo la firma del Nicaragua, sono rimasti soltanto due Paesi al mondo a non aver sottoscritto l’Accordo di Parigi: la Siria (che non ha mai firmato) e gli Stati Uniti (che il presidente Trump ha tolto dalla lista delle nazioni firmatarie). «Senza un rapido taglio delle emissioni di CO2 e degli altri gas serra (metano, biossido di azoto, ecc.)», aveva commentato Petteri Taalas, segretario generale dell’Wmo, «andremo verso pericolosi incrementi delle temperature entro la fine di questo secolo, ben sopra i limiti dell’Accordo di Parigi. Le generazione future erediteranno un pianeta molto più inospitale.

Venezia sarà sommersa

Secondo l’analisi dei climatologi interpellati dal Guardian, i dati attuali indicano che si sta procedendo speditamente verso un aumento di 3 gradi delle temperature medie mondiali entro il 2100. Ciò significa, tra i vari disastri come uragani più numerosi e più intensi, un innalzamento dei livello dei mari di almeno 2 metri. Il risultato è che molte metropoli avranno problemi di inondazione, per esempio Miami senza citare Shanghai, Dacca, Rio de Janeiro, Osaka e Alessandria d’Egitto. Venezia? Il Mose non la salverà.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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