Piscina e centro benessere a Marano, il Tar (per l’ennesima volta) dà torto al Comune. Accolta la tesi della società Giardino dei ciliegi

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Il tribunale amministrativo regionale ha accolto, per l’ennesima volta, un ricorso presentato dalla Giardino dei Scarl, la società vincitrice di un bando di gara comunale attraverso il quale, nel 2003, ottenne la concessione per la realizzazione di una mega struttura sportiva (piscina, centro benessere e parcheggi) in un’area denominata Giardino dei ciliegi, praticamente a ridosso di via Che Guevara.

Una querelle infinita, che si trascina da 14 anni e che si è sviluppata su numerosi filoni, tra cui quello relativo agli espropri, ormai difficili pure da riepilogare. In estrema sintesi, il Comune, da oltre 10 anni, ha contestato le modalità di un progetto che lo stesso ente aveva bandito. Il risultato? In 14 anni la società Giardino dei Ciliegi scarl, fondata dalla famiglia Sarracino, non ha ancora avviato i lavori per la realizzazione della struttura sportiva.

Sul caso si sono sviluppate, nel corso degli anni, polemiche infinite, ricorsi e contro ricorsi, sedute di consiglio comunale, l’ultima delle quali, infuocatissima, si tenne durante la gestione Liccardo. In quell’occasione – come sottolineato dalla commissione d’accesso agli atti – due consiglieri comunali di maggioranza, Alfiero e Sansone, non avrebbero dovuto nemmeno prendere la parola in aula poiché in condizione di conflitto d’interesse.

Ma questo è un altro aspetto di una vicenda che ha dell’incredibile. L’ufficio avvocatura del Comune di Marano ha incassato, pochi giorni fa, l’ennesima sconfitta sul fronte legale. La società concessionaria dell’appalto era ricorsa al Tar (per la 14 esima volta in altrettanti anni) perché l’ente cittadino non le ha ancora consegnato (con un atto ufficiale) formalmente le aree tra l’altro già espropriate. L’ufficio legale, diretto da Tiziana Di Grezia, ufficio tra i più sostenuti dal prefetto Reppucci, riteneva che il passaggio di consegne fosse già avvenuto in automatico con la presa di possesso da parte del Comune delle aree in oggetto. Non è così e ad accertarlo è il Tar, che ha bocciato per l’ennesima volta le tesi dell’Avvocatura comunale, rappresentato in quest’occasione dall’avvocato Pisanti. I giudici amministrativi, infatti, viste le continue inadempienze del Comune, sono stati costretti a nominare un commissario d’acta, Alberto D’Urso, chiamato a ultimare le procedure burocratiche stante lo stallo causato dall’ente cittadino. Lo stesso D’Urso dovrà occuparsi, se il Comune non procederà con i relativi atti amministrativi, di far rispettare anche l’ultima sentenza. Comune condannato (e non è la prima volta) anche al pagamento delle spese processuali.

Altri due ricorsi, intentati sempre dalla Giardino dei ciliegi, pendono nelle aule di vari tribunali: uno riguarda l’aggiornamento dei prezzi e della durata della concessione (se ne discusse anche durante la consiliatura Liccardo), fissata al momento in 25 anni; l’altro, invece, il permesso a costruire, non ancora concesso alla ditta Giardino dei ciliegi. Altri due ricorsi intentati forse per prender tempo e che il Comune si appresta con ogni probabilità a perdere.

Al di là di come la si pensi, sulla necessità o meno che sorga oggi una piscina e un centro benessere in quella zona di città (ricordiamo che il progetto è frutto di una delle tante operazioni di project financing volute dalla giunta Bertini), l’atteggiamento del Comune lascia più che perplessi. Per molti, infatti, si tratta di un ostruzionismo eccessivo, non giustificato e forse figlio di qualche condizionamento politico e affaristico.

 

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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