Calvizzano, le iscrizioni della discordia. “Costretta ad iscrivere mia figlia in una scuola di Marano. Per altri invece hanno trovato posto”

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Si dichiarano pronti a portare il caso fin negli uffici dell’ufficio regionale scolastico i genitori di una bimba di 7 anni, residente a Calvizzano, oggi iscritta in una scuola di Marano. La vicenda nasce un anno e mezzo fa, quando i genitori della piccola Luisa (nome di fantasia) si trasferiscono nel piccolo comune alle porte di Napoli. La famiglia ottiene la residenza a Calvizzano, ma al loro arrivo in città – ovvero ad anno scolastico in corso – non riescono ad iscrivere la piccola all’istituto Diaz. Le classi sono già formate e per la bambina, che all’epoca aveva sei anni, si aprono le porte di un istituto religioso della zona. La famiglia, costretta ad un esborso economico aggiuntivo, non demorde e a gennaio del 2017 si attiva nuovamente tentano di pre-iscrivere la piccola, sempre alla Diaz, in vista del successivo anno scolastico. Anche questa volta, però, ottengono un no dalla dirigenza della scuola, che per il secondo anno di fila non avrebbe posti a disposizione per Luisa.

La mamma dell’alunna si rivolge quindi ai servizi sociali del Comune, all’assessorato all’Istruzione che provano a mediare con la dirigente scolastica della Diaz ma senza alcun successo. Per Luisa non c’è posto in quella scuola e la residenza a Calvizzano – spiegano dal Comune – non è più un requisito di cui tener conto. La mamma di Luisa è costretta a nuovi sacrifici: iscrive la bambina in una scuola di Marano, comune al confine con Calvizzano. A Marano non si verificano problemi: la bimba viene accolta regolarmente, ma i genitori di Luisa – che non navigano nell’ora – sono costretti ad ulteriori sacrifici economici per il trasporto della piccola da Calvizzano. “A Calvizzano abbiamo trovato tutte le porte chiuse – spiega Antonella, mamma di Luisa – Abbiamo dovuto ripiegare su Marano, ma dopo pochi giorni abbiamo scoperto che un altro bambino, figlio di un insegnante e che era stato dalle suore con mia figlia, è stato invece accolto dalla scuola che aveva detto no a mia figlia. La nostra richiesta era antecedente a quella della famiglia del bambino, ma la Diaz non ci ha informato che si era liberato un posto. E’ una grave discriminazione, un favoritismo – aggiunge ancora la mamma dell’alunna – informeremo il provveditorato agli studi, affinché si faccia chiarezza sulla vicenda”.

Nota di redazione: Abbiamo provato ad interloquire con la scuola di Calvizzano e per ben due volte ci è stato detto che la preside non era nell’istituto, ma che ci avrebbero richiamato. Trascorsi sei giorni dall’ultima telefonata, non avendo avuto alcun riscontro da parte della segreteria dell’istituto, abbiamo deciso di pubblicare la storia di Luisa.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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