L’angolo della cazzimma. Marano, la strategia di “Crescenziello”, il più democristiano dei “sinistri”

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E’ chiara la strategia politica di Crescenzo Coppola, meglio noto in città come “Crescenziello”. Coppola, il più democristiano dei “sinistri” di Marano, ha un obiettivo prefissato ormai da molto tempo: candidarsi a sindaco, alle amministrative del 2019, nelle liste del Pd “renziano”. E’ uno, Crescenziello, che si nota poco: qualcuno direbbe che naviga sott’acqua, sempre alla ricerca degli sponsor e dei padrini politici giusti. E’ stato tra i renziani della prima ora, dopo aver a lungo avallato il verbo rifondarolo di Corrado Gabriele, suo primo mentore. E’ stato consigliere nella giunta di centrosinistra targata Perrotta e assessore nella giunta guidata dall’ultra conservatore Mario Cavallo. Tutto nel giro di pochi anni.

Nel frattempo ha stretto legami con Gennarino Migliore (un nome, una garanzia), il sottosegretario alla Giustizia scappato da Sel per rifugiarsi alla corte di Renzi, l’alfa e l’omega, il principio e la fine per “Crescenziello”.

Non hai mai riscosso grandi simpatie nel Pd, Crescenzo Coppola: anni di scontri, più o meno palesi, si sono consumati con l’ala Morra-Simioli e di cui spesso si è narrato.

Oggi sta tentando il salto di qualità. Ama circondarsi, ad ogni occasione, del prefetto Reppucci che invita puntualmente ad ogni piccolo o grande evento che si tiene in città. Il “democristiano” Crescenzo ritiene di trarne giovamento dal punto di vista dell’immagine, ignaro forse (ma noi crediamo di no) di quanto stia accadendo realmente al Comune.

Per la sua scalata (futura) al vertice dell’amministrazione sta flirtando con alcuni esponenti del Pd. Poi, come da tradizione, punterà sul sostegno della famiglia Cavallo e di qualche rimasuglio della sinistra che fu. Il solito potpourri, insomma. Non vive a Marano, ma nel Casertano, e la nostra città la frequenta pochino. Ma “Crescenziello” ci prova, lavora ai fianchi, tesse trame, anche servendosi di un’associazione (Marano più, di cui è fondatore), e di qualche giornalista già noto per i servigi resi al “Satrapo”.

© Copyright lo sceriffo, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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