Ma sì, premiamoli pure. Premiamoli oltre i loro i meriti. Premiamoli per le gaffe, per gli atti errati, per le sviste clamorose. Il Comune sull’orlo perenne del default ha “premiato” (indennità di risultato) il segretario generale Maria Giuseppina D’Ambrosio, uno dei funzionari dell’ente che, specie nell’ultimo periodo, si è contraddistinta per l’incredibile sequela di svarioni. Poco più di dieci mila euro (per il biennio 2016-2017) per il segretario generale che guadagna, come stipendio fisso, tra i 60 e i 70 mila euro l’anno.
Per cosa è stata premiata la zelante funzionaria che lascerà l’ente cittadino tra qualche giorno? Forse per aver apposto un parere negativo circa l’attivazione della nuova caserma dei carabinieri? Forse perché non ha avviato ancora alcuni procedimenti disciplinari (il responsabile dell’Anagrafe, dove furono rubati soldi e migliaia di carte di identità, non è stato toccato)? Forse per aver consigliato alla commissione straordinaria di adottare una procedura amministrativa, un’ordinanza contingibile ed urgente, per liberare le aree occupate illegalmente dai palazzinari? Una procedura non corretta, poi smontata dal Tar.
O forse è stata premiata per aver ridotto la penale alla ditta Teknoservice, quando la città era sporca e quasi nessuna arteria veniva spazzata con regolarità? O forse ancora per non averne comminate altre quando la città era piena di monnezza e lei, ieri come oggi, rivestiva e riveste il ruolo di responsabile del settore igiene urbana?
Sarà stata premiata, per non aver firmato o averlo fatto dopo mille sollecitazioni, gli atti per il recupero dei crediti (centinaia di migliaia di euro) derivanti dalle sanzioni amministrative per gli abusi edilizi?
Ce lo chiediamo e continueremo a chiederci quali siano stati i grandi meriti di un funzionario che a Marano, per errori compiuti o cose non fatte, è stata seconda solo all’ex dirigente dell’area economica.
Premiata per il 2016 e finanche per il 2017, quando è ancora in carica e, teoricamente, potrebbe ancora fare altri danni.
Ci dicono, ad ogni occasione, che il Comune è in uno stato pietoso anche e soprattutto a causa della scarsa qualità dei propri vertici amministrativi, quadri, dirigenti e funzionari. Ce lo ripetono in ogni occasione, anche i commissari, soprattutto il prefetto Reppucci. Ma poi li premiano e i motivi (in molti casi) sono pressoché ignoti.
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