Marano, quattro mesi di commissariamento del Comune: quattro mesi di parole, parole, parole. Molti annunci e pochi fatti. Dai soldi non incamerati per gli abusi edilizi al cimitero, dal Pip ai gazebo in strada

0
585 Visite

Parole, parole, parole. Mina e Alberto Lupo, indimenticabili (nella foto) nel loro strepitoso duetto di qualche decennio fa. Una canzone che sembra fare anche al caso del Comune di Marano.

Da dove iniziamo? Dai cinquecentomila euro (sanzioni amministrative) da incassare per gli abusi edilizi rilevati nel corso degli ultimi mesi. Soldi che altri comuni, anche quelli che non sono sull’orlo del dissesto (lo è Marano), avrebbero inseguito con la fame agli occhi. E invece nell’ente sciolto lo scorso 30 dicembre, ormai da settimane si tergiversa anche su questo fronte. La colpa del ritardo? Inutile ripetere sempre le stesse cose. C’è poco da dire e fare se al Comune c’è qualche funzionario/a che sembra far di tutto per ostacolare i procedimenti amministrativi e che quando li firma, spesso e volentieri, li sbaglia pure. Gente difesa, in passato, da vecchi marpioni della politica locale e da giornalisti quanto meno in malafede.

La lista è lunga di ciò che è fermo, maledettamente fermo al Comune di Marano. L’arrivo della commissione straordinaria non ha, almeno finora, sortito gli effetti a lungo sperati. Scriviamo e parliamo con dati, fatti, elenchi, cifre. Vicende che fanno riflettere e non poco. Ecco qualche esempio, tanto per far capire ai lettori, ai cittadini distratti, che sanno solo lamentarsi, e alle forze politiche, quasi tutte assenti, sonnacchiose e poco incisive, cosa sta accadendo nell’ente comunale sciolto per camorra. E’ vero che le difficoltà sono tante, che le risorse sono poche, anche in termini di uomini. E’ vero tutto, ma è anche vero che se mai si inizia, mai si vedrà qualche risultato.

  1. Riscatto del diritto di superficie? Annunciato e mai partito.

2. Nuovo regolamento sui gazebo in strada? Annunciato e mai varato.

3. Abbattimento del capannone abusivo di Vallesana? Avviato (doveva essere ultimato il tutto in 25 giorni) e non ancora completato.

4. Sgombero della sede (pericolante) dei mutilati? Mai avviato.

5. Sgombero della mansarda (via XXIV Maggio) trasformata in abitazione e acquisita al patrimonio comunale? Dopo l’ordinanza tutto si è fermato. Sgombero degli appartamenti (via Antica consolare Campana in primis) di proprietà comunale? Sono ancora occupati illegalmente.

6. Occupazione di aree pubbliche (aree standard)? Iter avviato e poi interrotto bruscamente dopo la figuraccia rimediata con l’atto impugnato al Tar da parte di un privato.

7. Ripresa dei lavori al cimitero di via Vallesana? Tutto fermo. Gli atti sono al vaglio del sovraordinato Francesco Pepe.

8. Avvio dei lavori nell’area industriale? Siamo ancora ai sondaggi e ai sopralluoghi.

9. Turn over negli uffici comunali? Annunciato ma non ancora avviato. Chi se ne sta occupando? Quali sono i criteri adottati? Si sa solo che avverrà dopo il 20 maggio, in concomitanza (si spera) con l’arrivo della nuova segretaria generale.

10. Installazione dell’impianto antincendio nell’isola ecologica? I soldi sarebbero stati recuperati da qualche parte, ma dei lavori nessuna traccia.

11. Procedimenti disciplinari in itinere contro i dipendenti comunali? Iter ultimato solo per il custode della villa comunale. Su tutto il resto, invece, è calato il silenzio. Anche il responsabile del settore demografico, dove qualche settimana fa furono rubate duemila carte d’identità e soldi, pare esser riuscito a “cavarsela”.

12. E il Giudice di Pace? I Comuni morosi, quelli che hanno aderito alla convenzione, continuano a non pagare e Marano, i cittadini di Marano anticipano per gli altri. E cosa dire del Comune di Giugliano, che insieme alla Regione aveva garantito nuove unità lavorative. Personale che non si è ancora visto a Marano.

Tra le poche cose fatte, in quattro mesi di lavoro, figurano l’avvio delle procedure per il recupero delle somme derivanti dal mancato pagamento dei canoni idrici (parchi), l’attivazione di un presidio mattutino dei vigili alle spalle del municipio (per tenere d’occhio gli abusivi della sosta che si sono recati anche in udienza dal prefetto Reppucci), qualche taglio di fornitura idrica in via Corree di Sopra, dove alcuni cittadini, soprattutto nel fine settimana, lamentavano da anni un calo della pressione. E ancora: l’individuazione di tre sovraordinati e l’approvazione del bilancio previsionale. Poco, davvero poco.

Qualche parola anche sui membri della commissione straordinaria. Il prefetto Reppucci? Volenteroso, democratico, tollerante, ma poco pratico e poco propenso a lavorare di spada. Ha commesso un errore gravissimo: essersi affidato a lungo a una funzionaria che si è dimostrata non risorsa ma tallone d’Achille per il Comune.

Il commissario Greco? Volenteroso, meno diplomatico di Reppucci, pratico, pragmatico, fin troppo secondo alcuni. La dottoressa De Caro? Persona stimabile, per carità, ma eterea, quasi avulsa dal contesto cittadino e amministrativo.

Meriterà un capitolo a parte, invece, la questione rifiuti, il bando di gara, guardie ambientali e quant’altro. Per ora, intanto, siamo alle parole, parole, parole.

 

 

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti