SEXCETERA. L’EIACULAZIONE RITARDATA: QUANDO IL SESSO DIVENTA UNA ESTENUANTE MARATONA

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Esiste un’ampia gamma di disturbi sessuali maschili che causano disagio personale e difficoltà nella coppia. Però la cultura, la dimensione sociale, gli stereotipi e le false convinzioni che spesso vincolano le identità maschili a certe performance sessuali, fanno si che talora anche i medici abbiano difficoltà a comprendere che certe risposte sessuali possano essere fonte di sofferenza.  Sto parlando dell’eiaculazione ritardata o addirittura impossibile (aneiaculazione).

A certi uomini succede che nonostante il desiderio, la presenza di un’adeguata stimolazione sessuale e una buona erezione, l’eiaculazione arrivi con molto ritardo o addirittura mai. Pertanto il sesso, per costoro, diventa un’estenuante maratona in cui non si raggiunge mai il traguardo.

Certamente, non possiamo basarci solo sui tempi, per definire il limite tra la normalità e la disfunzione ma sono state fatte delle indagini che hanno evidenziato che i limiti minimi e massimi di latenza eiaculatoria sono compresi tra 1 e 25 minuti. Sembra, infatti che in genere,  sotto il minuto e sopra i 25 minuti, gli uomini avvertano  disagio e preoccupazione per il loro funzionamento sessuale.

Questa disfunzione può manifestarsi già dalle prime esperienze sessuali oppure comparire dopo un periodo di normale funzionamento.

La causa della ritardata o mancata eiaculazione potrebbe essere legata a qualche problema di ordine medico, come alcune patologie neurologiche (es. sclerosi multipla). Anche il diabete, raramente può portare a una neuropatia che si manifesta con questo problema. Rarissimamente, alcune malattie infettive come la tubercolosi possono dare questo sintomo così come, a volte, alcuni problemi ormonali quale l’ipotiroidismo.

Ma l’aneiaculazione può anche essere la conseguenza di traumi che causano lesioni del midollo spinale o rappresentare l’esito di alcuni interventi chirurgici come quelli sulla prostata . Anche certi farmaci che servono per curare l’ipertensione o la depressione, così come l’eccessivo consumo di alcool, possono portare questi problemi.

Raramente succede che con l’invecchiamento, si determina una riduzione della sensibilità del pene e una riduzione della capacità di avvertire le sensazioni provenienti dalla stimolazione dei genitali.

In tutte queste patologie organiche, però, il sintomo tende a essere costante, accade in ogni situazione, con tutti i partner e in tutte le circostanze.

Invece, quando le sensazioni restano intatte se ci si masturba da soli e si perdono solo nel rapporto con l’altro, allora bisogna pensare che si tratti di un problema di natura psicologica.

In effetti, i problemi psichici sono quelli che più frequentemente sono chiamati in causa.

Quando entrano in gioco fattori psicologici o relazionali, però, vi è un’ampia variabilità nelle manifestazioni, per cui alcuni riescono a eiaculare esclusivamente quando sono soli, con la masturbazione e mai o con molta difficoltà in presenza del partner, altri riescono a eiaculare con la partner, ma solo attraverso la stimolazione manuale o orale e mai durante la penetrazione.

Depressione, omosessualità latente, psicosi, credenze religiose, traumi pregressi e non elaborati sono tra le cause più comuni.

Talora sono soggetti che hanno difficoltà a vivere serenamente il rapporto sessuale, perché temono che l’orgasmo possa far perdere loro il controllo.

Di solito si tratta di soggetti che hanno ricevuto un’educazione molto rigida, che si masturbano frequentemente e vivono questa esperienza con un senso di profonda vergogna e con modalità non riproducibili nelle dinamiche sessuali di coppia.

Alcuni uomini potrebbero essere definiti “autosessuali”, nel senso che preferiscono il “sesso solitario” al “sesso in compagnia”. Essi godono solo toccandosi e trovano poco eccitante se non addirittura fastidiosa la stimolazione da parte della partner.

Questi uomini non desiderano avere veramente un’attività sessuale con la propria partner ma non ne sono consapevoli, si sentono in colpa e desiderano fortemente far felici le loro partner. Siamo abituati a pensare che qualsiasi perdita di eccitazione erotica porterebbe, di riflesso, a una perdita dell’erezione ma, in questi casi, non è così. Queste persone, non solo hanno l’erezione in assenza di una vera eccitazione sessuale, ma queste erezioni, quasi automatiche e comunque non stimolate dalla pulsione erotica, tendono a essere prolungate fino allo spasimo.

Infine, ci sono relazioni, in cui la rabbia, l’ostilità e il rifiuto della partner che non si ha il coraggio di esprimere, si manifestano attraverso l’eiaculazione ritardata o impossibile. In questo caso, il liquido seminale simboleggia, inconsciamente, il “dono prezioso” che non si vuole più elargire alla propria compagna.

Purtroppo, c’è una gran confusione tra eiaculazione ritardata e ars amatoria. Un uomo che riesce a “durare” a letto è percepito come un bravo amante, capace di elargire orgasmi coitali multipli alla partner, insomma, per alcune, una vera e propria manna.

Ecco perché, per alcuni uomini, riuscire a far mostra di sé, con le proprie performance sessuali, supplisce e maschera il mancato appagamento e il malessere sessuale che deriva dall’impossibilità a raggiungere il piacere.

Questi uomini, tendono a restare single e ad avere solo rapporti occasionali.

In questi casi, giungere alla consapevolezza di avere un problema e decidersi a chiedere aiuto può richiedere molti anni.

Quando invece si entra in un rapporto stabile, le cose cambiano. Le partner, inizialmente, appaiono entusiaste e gratificate dalla capacità di resistenza del compagno. Tuttavia, quando si rendono conto che l’orgasmo non viene sistematicamente raggiunto, diventano insofferenti e vogliono capire la motivazione. Spesso ritengono di essere loro la causa, pensando di essere poco attraenti, di non essere abbastanza brave sessualmente, e questo comporta mortificazione e sgomento. Inoltre le numerose spinte del bacino, durante i ripetuti atti sessuali in cui la penetrazione è eccessivamente prolungata, possono causare dolore alla partner e l’intera esperienza, con il tempo, diventa frustrante e estenuante.

Alcuni uomini giungono a fingere l’orgasmo pur di non essere assillati dalla partner. Con il tempo, la preoccupazione diventa sempre maggiore e la ricerca della soluzione diventa improcrastinabile quando la coppia si rende conto che questo problema rende difficile e talora impossibile concepire un figlio.

Spesso, è questo il motivo per cui la coppia si decide a chiedere aiuto. Ovviamente, non esiste un intervento che va bene per tutti i casi ma il trattamento sarà orientato sulla base dei problemi presentati dal paziente.

Maria Rossetti, ginecologa e sessuologa

 

 

 

 

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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