Parco dei Gerani. Di Guida, Basile, i Cesaro, il Pip di Marano e quelle strane coincidenze

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I primi documenti li hanno portati via ieri dagli uffici comunali. Altri, dovranno essere rintracciati. Arriva allo scoperto un’inchiesta della Distrettuale antimafia di Napoli su un opaco business residenziale da 60 milioni di euro, piantato nel cuore della Napoli collinare: il Parco dei Gerani realizzato sulle ceneri dell’omonima clinica, ai Colli Aminei. Alle spalle, l’ombra di due clan di camorra con i loro capitali invisibili. E il sospetto di soci occulti oppure di “mediatori” pubblici di elevato potere. Come i fratelli Cesaro.

FOCUS SULLA VASAD SRL
C’è un’ipotesi investigativa riservatissima, e un filo rosso che legherebbe fatti inquietanti, dietro l’acquisizione di atti e documenti disposta ieri dai pm Mariella Di Mauro e Giuseppe Visone, e affidata agli specialisti del Ros di Napoli. I carabinieri, guidati dal colonnello Gianluca Piasentin, hanno bussato agli uffici della direzione Edilizia privata, in piazza Dante, e anche ad altri archivi per mettere le mani sulla « documentazione tecnico-amministrativa in merito alla realizzazione del complesso residenziale “Parco dei Gerani”». E per ricostruire quali siano stati i passaggi che hanno trasformato, attraverso autorizzazioni e modifiche, il destino di quell’area. L’ex complesso sanitario, è diventato un appetibile parco residenziale in mano alla «Vasad Immobiliare srl», società riconducibile a due personaggi di peso. Uno si chiama Antonio Di Guida, imprenditore edile di Marano, già assessore a Marano e nella ex Provincia di Napoli. L’altro era Cesare Basile, l’ex patron 68enne del Magic World, poi ucciso il 15 luglio del 2014 sulla Domitiana. Il Parco dei Gerani era stata la sua ultima sfida.

LA PISTA DEI SOCI OCCULTI
La trasformazione avviene tra il 2009 e il 2012, col mercato immobiliare ancora alle stelle. Al posto della vecchia clinica, sorgono abitazioni e attici distribuiti in quattro palazzine, a 7 o 8 piani, si va dai 400mila euro al milione e 300mila euro per i sontuosi appartamenti con vista mare. Un terzo degli immobili, però, non viene venduto. Qualcosa, nell’affare – è l’ipotesi – a un certo punto va storto. Un patto che si spezza? Perché? Fatto sta che gli accertamenti del Ros mirano anche a verificare l’eventuale presenza di “soci occulti” ed anche politici che siano intervenuti o nella fase dell’iter burocratico-amministrativo per velocizzare concessioni; sia nella fase strutturale ed economica degli investimenti.

DI GUIDA, ULTIMO TESTIMONE
Ma chi è Di Guida? Uomo d’affari a Marano. L’ipotesi è che Di Guida e Basile abbiano avuto investitori nell’ombra. E Basile, a Giugliano, è sospettato di rapporti con i Mallardo (sebbene il sequestro della somma che aveva addosso fu bocciata dal Riesame, non era provato il riciclaggio). Prima di essere ucciso, quella mattina di luglio, l’imprenditore Basile incontra Di Guida. I due temono qualcosa? «Ci siamo visti, sì, come sempre. Ma l’ho lasciato in un bar a Licola», racconta Di Guida. Marano è il comune su cui Di Guida intrattiene rapporti con politici, anche per il suo ruolo di assessore provinciale: è nella giunta guidata, dal 2009, dall’allora presidente Luigi Cesaro, parlamentare Fi, e fratello di Aniello e Raffaele. Per questi ultimi, coinvolti nell’inchiesta dell’anticamorra sul Pip di Marano, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, si profila il rinvio a giudizio dopo la chiusura delle indagini per violazioni urbanistiche. Per Aniello, in particolare, c’è l’accusa di minaccia e l’aggravante dell’articolo 7, aver favorito i Polverino.

UN DELITTO, TRE AGGRESSIONI
Gli inquirenti hanno segnato anche una strana coincidenza datata 2014. A breve distanza, i personaggi della Vasad e i Cesaro subiscono aggressioni violente. Tre mesi prima dell’omicidio di Basile, il 30 aprile 2014, Di Guida viene assaltato e ferito mentre è in auto. Lui racconta che è stata una rapina di un orologio, ma le ferite sono sospette e lui a Marano è uomo rispettato e noto, non gli era mai accaduto. A giugno, una bomba carta devasta Villa Igea dei Cesaro, a Sant’Antimo. Passano due mesi ed ecco un furto con devastazione addirittura in casa di un fratello di Luigi Cesaro. A luglio, il delitto di camorra che elimina Basile. Poi un altro episodio contro Di Guida. Episodi di matrice criminale. Tutto ruota intorna ai personaggi di Parco dei Gerani. Troppo strano per poterli archiviare come casualità.

Repubblica

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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