Gabbiadini ed El Kaddouri, quegli addii al veleno contro Sarri

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Napoli's coach Maurizio Sarri gestures during the Italian Serie A soccer match Inter FC vs SSC Napoli at Giuseppe Meazza stadium in Milan, Italy, 16 April 2016. ANSA/MATTEO BAZZI
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” Se Omar non ha giocato a Napoli c’è un solo colpevole ed è Sarri. Non è stato un signore nei suoi confronti. Non lo ha messo in lista Champions e gli diceva “rinnova e poi gioca” senza che il rinnovo arrivasse. Noi siamo contenti di esserci liberati non del Napoli, ma di Sarri che non ha mai creduto nel ragazzo.”

Parole musica di Mino Raiola, procuratore del fantasista ormai ex Napoli passato all’Empoli Omar El Kaddouri, che fanno scopa con il discorso di addio di Manolo Gabbiadini: ringraziamenti per tutti…tranne per l’allenatore Maurizio Sarri, reo di non avere creduto in lui. L’allineamento a distanza tra i due “epurati” del Napoli è quanto meno sospetto: Maurizio Sarri è dunque un “mangia-giocatori”? Dovremmo davvero coniare questo neologismo appositamente per lui.

Malleabilità, flessibilità, condiscendenza: non sono vocaboli che campeggiano nel vocabolario dell’allenatore di Figline Valdarno. “Non cambio il mio modulo per Gabbiadini”, aveva dichiarato Sarri a margine dell’infortunio di Milik, minando forse definitivamente il rapporto con il buon Manolo. Già, da quando l’ex timoniere dell’Empoli ha trovato la quadra con il suo granitico 4-3-3 non ha più fatto prigionieri: per giocatori che mal si prestavano alla sua interpretazione di calcio come El Kaddouri e Gabbiadini c’era poco spazio nell’undici titolare e una tendenza piuttosto marcata a non concedere loro un numero illimitato di chance.. Il gioco è valso la candela perché i risultati pendono tuttora dalla sua parte e il Napoli spesso incanta per qualità di gioco sciorinata e automatismi di gioco perfettamente oliati.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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