Lo scandalo Pip: tutte le infrastrutture non in regola. I Cesaro avrebbero falsificato gli atti

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Lo scandalo Pip è scoppiato in tutta la sua forza: collaudi inesistenti, certificazioni delle opere di urbanizzazioni (fogna, rete elettrica e del gas) falsificate e omessi controlli. Il tutto per ottenere e giustificare un finanziamento pubblico, i 4 milioni di euro concessi dalla Regione al Comune poi girati ai Cesaro. Quei fondi furono concessi in cambio della riduzione del prezzo di vendita dei capannoni. Ma ciò non sarebbe mai avvenuto. I Ros, su ordine della Dda, hanno sequestrato l’area di accesso, che è completamente non a norma. I Cesaro sono indagati, assieme a Francesco Scialò (loro storico consulente) per minacce, falso ideologico e materiale, il tutto aggravato dalla finalità mafiosa. Avrebbero costretto, secondo la pubblica accusa, consulenti tecnici e direttore dei lavori a firmare alcune certificazioni relative ai collaudi delle opere di urbanizzazione o, dopo il loro rifiuto, a falsificare i relativi atti. Nel provvedimento di sequestro della Dda si parla anche del coinvolgimento di uomini del clan Polverino.

I magistrati hanno raccolto anche le testimonianze di alcuni pentiti: Roberto Perrone, Biagio Di Lanno e Diana Tammaro, quest’ultima legata alla fazione criminale dei Casalesi. La società dei Cesaro non avrebbe nemmeno presentato la necessaria documentazione al Genio civile e il materiale utilizzato per le infrastrutture risulta essere diverso e più scadente rispetto a quanto comunicato in sede preliminare dei lavori. Tutto quello che scriviamo da anni, insomma, ha avuto conferma stamani. Ora la tegola, però, si abbatte sugli imprenditori, che a breve presenteranno al Gip Ferri un’istanza per ottenere il dissequestro (almeno parziale o un’attenuazione della misura) e poter quindi rientrare nei capannoni. Un provvedimento che probabilmente sarà concesso nei prossimi giorni, ma che sarà condizionato all’esecuzione dei lavori (chi li pagherà?) per la messa in sicurezza della zona. Rete fognaria, impianto elettrico, rete del gas e impianto antincendio. Un intervento costosissimo che dovrebbe eseguire il concessionario, ovvero la Iniziative industriali di Sant’Antimo, che verosimilmente farà le barricate per rispedire al mittente ogni addebito.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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