Esclusiva. Intervista alla mamma della piccola Fortuna: “Non ho i soldi per dare una degna sepoltura a mia figlia, siamo stati abbandonati dal Comune”

0
5.226 Visite

Purtroppo, come accade spesso in ogni disgrazia, in prima battuta ci sono tutti che ti vogliono aiutare; poi passa il tempo e nessuno più si fa né vedere né sentire. È il destino di Domenica “Mimma” Guardato, mamma della piccola Fortuna Loffredo, soprannominata “Chicca, e della sua famiglia. «Mia figlia è nella nicchia con quattro salme che non ci appartengono perché non ho i soldi per comprarla». È il grido di dolore della giovane madre, di altri due figli, ci racconta come stanno davvero i fatti.

Continui, signora Guardato.

Il 27 luglio scorso ho scritto una breve lettera, al sindaco di Caivano, al quale ho chiesto una nicchia per mia figlia perché oggi è insieme ai parenti della cognata di mia sorella. Il sindaco mi ha detto che avrebbe risolto il problema in poco tempo e invece sono trascorsi quattro mesi. Ce ne sono di nuove, quindi nel cimitero non mi spiego l’assenza di risposte.

Come sta affrontando la vita dopo la tragedia?

Vado avanti come ho sempre fatto. Lavoro saltuariamente, perché sono disoccupata, faccio le pulizie nei palazzi e negli appartamenti. E non le nascondo che assumo dei medicinali per tenermi calma. Solo l’amore per Chicca e per i miei figli mi dà tanta energia.

Sua figlia non le ha mai riferito delle violenze sessuali?

No, non aveva mai parlato né con me né con nessuno della mia famiglia. Solo una volta la portai dal pediatra perché aveva dei dolori intimi. Non mi sarei mai immaginata, poi, tutte quelle violenze subite.

La gente del quartiere le sta vicina?

Sì, molti cercano di essere solidali ma desidero stare sola con la mia famiglia e quindi mi ritiro a casa. Qui siamo nel degrado totale. Come può vedere siamo lasciati soli al nostro destino. Il Comune non fa nulla e le istituzioni sono distanti. I bambini non hanno giochi e restano rinchiusi negli appartamenti perché fa paura lasciarli soli giocare.

Ritorniamo al processo in Corte d’assise appena iniziato. Cosa si aspetta?

Intanto voglio e pretendo che sia fatta giustizia. Perché mia figlia in cinque minuti è scomparsa per sempre. Ancora non so davvero come sia morta. Ripeto soltanto cinque minuti. Voglio capire cosa realmente sia successo in quell’istante. Troppi dubbi ci sono.

Mercoledì prossimo sarà presente in udienza?

Ci sarò sempre, fino alla fine. È importante, tra l’altro, perché ci sarà il medico legale che ha eseguito l’autopsia e il nucleo del Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri di Roma.

 Cosa può anticiparci?

Il referto dell’autopsia descrive che la mia piccola aveva subito anche nella parte anale le violenze sessuali. E sono stati trovati dei capelli non suoi sul corpo.

Lei pensa che sia responsabile solo Raimondo Caputo?

Al momento, secondo gli atti della Procura di Napoli nord, è lui il colpevole con la partecipazione dell’ex moglie Marianna Fabozzi; se poi ci saranno altri orchi  anche loro dovranno essere puniti.  Comunque, in totale sono ventotto le persone, in qualità di testimoni, che risponderanno al processo.

C’è qualche elemento interessante emerso dalle intercettazioni?

Ad esempio il dialogo tra Rachele Di Domenico e suo figlio Claudio Luongo, il mio ex convivente, in cui lei riferisce di aver preso la scarpetta destra di Chicca. E ancora, poco dopo la morte di Fortuna, Marianna Fabozzi, suo fratello Pasquale e Raimondo Caputo, nell’attesa di un colloquio in caserma dei carabinieri, si sente che parlavano tra di loro, che volevano portarmi in una terra e picchiarmi con una mazza da baseball perché contrariati dalle indagini.

Mario Conforto

mamma-fortuna

 

© Copyright Mario Conforto, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti