Trasformare i grappoli in cibo anziché in vino è una sfida creativa; in molte regioni le tradizioni contadine usano l’uva in cucina, e dai fornelli un profumo nuovo emana e si diffonde, ricordandoci che è l’autunno viene annunciato proprio dalla vendemmia. Così nasce per esempio il pane fatto con l’uva nera, tipico della Toscana, nelle province di Firenze e di Prato. Il grappolo d’uva, simbolo di abbondanza e ricchezza, può diventare l’ingrediente di un intero menù. Oggi vi propongo un connubio di mandorle e uva per preparare un primo piatto gustoso e interessante anche dal punto di vista cromatico. Un’ opera d’arte insomma, che sarà di grande effetto sulla tavola domenicale.
Ingredienti per 4 persone
300 gr di tagliolini all’uovo
Per i calamari
400 gr di calamari piccoli
1 grappolo di uva nera
1 spicchio d’aglio e prezzemolo
1 bicchiere di vino bianco
Olio evo, sale e pepe q.b.
Per il pesto
1 mazzo di basilico
2 spicchi di aglio
1oo gr di mandorle sgusciate e pelate
70 gr di pecorino
1 misurino e mezzo di olio evo
Sale e pepe q.b.
Preparazione
I calamari puliti e tagliati a pezzetti vanno cotti in una padellina dove si è fatto imbiondire l’aglio nell’olio. Tolto l’aglio dopo qualche minuto di cottura, si termina questa veloce operazione facendo sfumare il vino bianco. I calamari non vanno cotti molto, bastano circa 10 minuti e solo alla fine della cottura si aggiungono gli acini d’uva e si lascia insaporire il tutto coprendo con un coperchio; il vapore farà leggermente appassire l’uva, senza toglierle croccantezza. Il pesto intanto va preparato ponendo in un frullatore prima di tutto le mandorle, che vanno sminuzzate per prime, poi il basilico lavato ed asciugato e tutti gli altri ingredienti. Il pesto e i calamari andranno amalgamati delicatamente ai tagliolini cotti e il tutto andrà messo in un piatto di portata, con erbe aromatiche di guarnizione se si vuole.
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