Pasti a scuola, c'è la svolta: i bambini potranno mangiare il panino portato da casa

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I genitori possono scegliere tra la mensa scolastica a pagamento e il pasto portato da casa: il «diritto al panino», è stato riconosciuto da una sentenza della Corte d’Appello di Torino dopo l’azione legale portata avanti da centinaia di genitori torinesi che protestavano contro l’aumento delle tariffe della refezione.

Una battaglia nata più di 2 anni fa con un ricorso al Tar di 583 famiglie. I giudici amministrativi avevano bocciato il ricorso sull’aumento dei costi, ma si erano dichiarati incompetenti a decidere sulla sussistenza o meno di un diritto a portarsi il pranzo preparato a casa, demandando la questione al giudice ordinario. A cui si sono rivolti i genitori: il tribunale in primo grado aveva respinto le loro ragioni che sono invece state accolte in appello, con una sentenza destinata a diventare un precedente in tutta Italia.

«La Corte d’Appello di Torino, finalmente, ha accolto la nostra domanda e per la prima volta in Italia ha accertato la sussistenza del diritto di scelta faticosamente rivendicato», scrive sulla pagina Facebook dei genitori l’avvocato Giorgio Vecchione che ha portato avanti le cause, sottolineando poi l’obbligo che avranno le scuole di garantire anche a livello organizzativo la possibilità di scelta: «La Corte di Appello – scrive – ha ritenuto di non consentire indiscriminatamente agli alunni di consumare il pasto domestico presso la mensa scolastica, ma statuito che ciascun istituto debba adottare idonee misure organizzative in relazione alla specifica situazione logistica». Organizzazione che ora diventa un obbligo specifico per le scuole.

La Stampa
© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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