Sexcetera, la via del piacere femminile: la risposta sessuale

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Oggi voglio concludere per voi il percorso sulla via che porta al piacere femminile. Premetto che la distinzione freudiana di orgasmo clitorideo o vaginale non è stata confermata dalla ricerca scientifica. Questo perché Freud, a mio avviso condizionato dal pensiero imperante, molto semplicemente si sbagliava a distinguere fra un cosiddetto orgasmo vaginale o “maturo” e un orgasmo clitorideo, considerato “infantile”. Infatti, già da tempo Jsaac Backer Brown, ginecologo inglese, prescriveva la clitoridectomia per curare la masturbazione a suo avviso causa di malattie quali l’isteria, la depressione e l’idiozia e Freud, non prese di certo le distanze da questa pratica, non ritenendola poi tanto sbagliata laddove fosse necessaria per favorire il pieno  sviluppo della femminilità.

Secondo l’Obstetrical  § Gynecological Survey questa operazione è stata praticata fino agli anni sessanta per curare isteria e lesbismo. Invece, secondo le ricerche di Masters e Johnson, sembrerebbe che l’orgasmo sia di un solo tipo e abbia sempre origine dal clitoride. L’orgasmo femminile necessita, in ogni caso, di una stimolazione, diretta o indiretta, del clitoride.

Infatti, gli esami istoanatomici dimostrano che le terminazioni nervose sono presenti in numero notevole a livello clitorideo e delle piccole labbra mentre all’interno della vagina, sono quasi assenti.

Ma cominciamo dal principio. Allorché la donna comincia ad eccitarsi, il sangue affluisce più velocemente nei genitali proprio come affluisce alle guance quando arrossiscono. Questo determina congestione e aumento della temperatura nella vagina. Pertanto, uno dei primi segni percettibili dell’eccitamento sessuale nella donna è la lubrificazione vaginale, così come nell’uomo è l’erezione. In effetti, la lubrificazione è un trasudato, che si produce con un meccanismo simile alla traspirazione, in risposta ad un aumento della temperatura delle pareti vaginali.

L’ansia, la pillola, alcuni farmaci, le carenze ormonali possono causare una riduzione o assenza di lubrificazione anche se la donna si sente eccitata.  Questo però non indica che la donna sia già pronta alla penetrazione, o prossima all’orgasmo. Infatti, in questa fase, la penetrazione potrebbe risultare anche spiacevole, pertanto sarebbe più utile procedere con altri tipi di stimolazione

Per far comprendere meglio questo momento, dobbiamo riferirci alla fase correlata della risposta maschile, in cui le reazioni genitali sono più visibili. Ebbene, sarebbe come se si volesse chiedere a un uomo di penetrare in vagina prima di avere raggiunto la piena erezione.

L’afflusso del sangue fa gonfiare i tessuti, come una spugna. Le grandi labbra e le piccole labbra della vagina si gonfiano. Il clitoride s’ingrandisce e la vagina diviene umida e lubrificata. In alcune, non tutte, i capezzoli divengono più turgidi, le mammelle aumentano di volume. Col prolungarsi dell’eccitamento, si passa alla fase di plateau.

In questa fase, anche l’utero si eleva, assumendo una posizione che migliora l’ingresso dello sperma in vagina e la risalita degli spermatozoi nelle tube del Faloppio e la cavità vaginale diventa più lunga, quasi come se volesse fare spazio per la penetrazione.

I tessuti del tratto più esterno della vagina si riempiono di sangue, compreso il muscolo pubococcigeo, e ne consegue una riduzione dello apertura vaginale, si forma cioè la cosiddetta piattaforma orgasmica.

Questo restringimento dell’apertura del terzo esterno della vagina rende talvolta più intenso il godimento del partner il quale ha la sensazione che il pene, una volta introdotto, venga piacevolmente trattenuto. La frequenza cardiaca e la pressione sanguigna aumentano e anche il respiro può diventare più frequente. Se la donna sa riconoscere le proprie sensazione, in questo momento sente di essere fisicamente pronta per accogliere il pene.

Cosa succede a questo punto?

In alcune donne potrebbe succedere che, pur essendo estremamente eccitate dalla stimolazione orale o manuale e pur essendo molto prossime all’orgasmo,  risulta impossibile raggiungerlo non appena si passa alla penetrazione, quando cioè prevale la stimolazione vaginale prodotta dal pene. Questo perché si passa a una stimolazione meno efficace per quella donna. Talora è l’impatto del pene contro il collo dell’utero, che facendo muovere l’utero può, in alcuni casi, generare uno stimolo doloroso.

In tal caso, cambiare posizione potrebbe contribuire a eliminare il fastidio. Il più delle volte però, poiché l’orgasmo, come ho scritto sopra, è scatenato sempre dalla stimolazione della zona clitoridea, il passaggio dalla stimolazione diretta alla stimolazione indiretta del clitoride, può determinare la riduzione dell’eccitamento fino alla completa scomparsa, sempre che non si riprenda una stimolazione efficace.

Per stimolazione efficace s’intende qualsiasi cosa che possa eccitarvi, se non vi eccita ciò significa che per voi, ovviamente, non  è efficace. Sembra uno scioglilingua ma non lo è: sono le sensazioni piacevoli la vostra via e quelle dovete seguire. Molte donne assumono preventivamente un atteggiamento emotivo di distacco al momento della penetrazione perché hanno oramai stabilito, anche se inconsapevolmente, un parallelo tra penetrazione e fine dell’eccitazione.

Affinché si abbia l’orgasmo è necessario che la stimolazione sia efficace e durature sia nella fase dell’eccitazione che durante l’orgasmo e questo sia nell’uomo che nella donna. Se la stimolazione è interrotta, durante l’orgasmo, l’esperienza complessiva è ben poco soddisfacente. Frequentemente la difficoltà orgasmica è da riferire a un’insufficiente e inadeguata stimolazione del clitoride.

Infatti, il 90% delle donne necessita una stimolazione clitoridea diretta, così come la maggior parte degli uomini richiede una stimolazione diretta del pene per raggiungere l’orgasmo. Pertanto alla maggioranza delle donne necessita una stimolazione diretta del clitoride o una combinazione tra stimolazione clitoridea e vaginale per raggiungere l’orgasmo.

Anche in quei casi in cui appare sufficiente lo sfregamento del pene in vagina per raggiungere l’orgasmo, in effetti il clitoride viene stimolato, piuttosto che dal pene, dallo sfregamento del pube del partner e dallo stiramento delle piccole labbra che si uniscono intorno al clitoride, sforbiciandosi in un cappuccio, che lo avvolge così come il prepuzio avvolge il glande del pene.

Ovviamente, questo discorso offre il fianco a tutta una serie di ragionamenti che lasciano il tempo che trovano, sul perché alcune così e altre colì ma, l’essenziale è che ogni donna deve imparare ad ascoltare, assecondare il proprio corpo e trovare il proprio percorso, la propria via del piacere, per potersi vivere delle esperienze pienamente soddisfacenti.

Ad ogni modo, ritengo che le proprie preferenze possano anche essere influenzate dalla specifica conformazione anatomica, dalla diversa posizione e diverso sviluppo dei corpi cavernosi del clitoride, dello sfintere vaginale, del corpo spugnoso dell’uretra, dalla forma e inclinazione del bacino della donna e anche dalla conformazione anatomica dell’uomo.

Ci sono donne che riescono a raggiungere l’orgasmo solo con alcuni uomini e non con altri. A prescindere dai problemi peculiari di ogni relazione, che ovviamente vanno sempre indagati, ciò potrebbe essere legato al particolare movimento ritmico di quell’uomo, alla particolare conformazione e curvatura del pene o dell’osso pubico del partner e anche all’inclinazione del bacino di entrambi i componenti della coppia, che permette una maggiore o minore stimolazione clitoridea.

Tutto ciò può rendere impossibile avere orgasmi durante l’amplesso senza una stimolazione aggiunta. Non penso che si debba interrompere una relazione o restare insoddisfatte, solo perché si devono associare alla penetrazione delle sollecitazioni manuali. Pregiudizi, falsi miti, paure spesso impediscono di capire cosa non funziona.

Quasi come se la percezione tattile fosse offuscata, ci sono tante donne che non sono proprio in grado di capire da dove partono certe sensazioni. Infine, se si continua con una stimolazione efficace, la donna passa alla fase orgasmica.

L’orgasmo consiste nella liberazione di tutta la tensione sessuale accumulata durante le fasi precedenti e provoca molte modificazioni fisiologiche.
Sappiate che è impossibile avere un orgasmo per forza, perché l’orgasmo è un riflesso e i riflessi si hanno solo naturalmente. Il crescere della tensione sanguigna e il turgore dei vasi raggiungono un’acme e arriva l’orgasmo.

Nel primo tratto della vagina, il muscolo pubococcigeo che ha formato la piattaforma orgasmica si contrae  ritmicamente e si verificano approssimativamente da 5 a 12 contrazioni a intervalli di 0,8 secondi. Le prime sono più forti e ravvicinate mentre le altre divengono via via più deboli e distanziate.

Il numero e la forza delle contrazioni varia secondo l’intensità dell’orgasmo. I muscoli dell’utero e talora, i muscoli dello sfintere anale, si contraggono. In molte donne si percepiscono appena, in altre si verificano ad ondate, a spasmi. L’orgasmo, generalmente è accompagnato anche da una temporanea perdita di percezione del mondo circostante.

L’orgasmo femminile è analogo alla fase eiaculatoria dell’orgasmo maschile. L’esperienza dell’orgasmo può essere più o meno intensa e dipendere da numerosi fattori, (stato d’animo della donna, sentimenti per il partner o per l’autostimolazione, , durata della stimolazione, ecc.) ma il processo del formarsi della tensione sessuale e del suo liberarsi rimane più o meno invariato.

Ho letto, ma non ricordo dove, che la risposta sessuale può essere paragonata al gioco dell’oca: se sei penalizzata, torni alla casella precedente, se la penalizzazione è doppia torni a quella iniziale.

Spesso si ha  paura di lasciarsi andare, di perdere il controllo.

Il mancato raggiungimento dell’orgasmo può determinare una sgradevole sensazione fisica legata alla congestione pelvica, non liberata dall’orgasmo. Per gli uomini, raggiunto l’orgasmo, sono necessari intervalli che variano da pochi minuti a ore o giorni, specie nei soggetti più anziani, prima di poter avere una nuova erezione ed eiaculazione.

Molte donne invece, se si ricomincia la stimolazione, sono in grado da subito di raggiungere un nuovo orgasmo, (orgasmo multiplo). Però ci sono anche donne che hanno bisogno di un periodo di refrattarietà prima di poter raggiungere un nuovo orgasmo. Dipende anche dalle circostanze.

Ciò che è veramente importante è la personale sensazione di soddisfacimento.Ci sono momenti in cui il corpo risponde velocemente, altre in cui la risposta è più lenta, alcune possono avere orgasmi unici ma intensi, altre orgasmi deboli ma multipli. Come ho già scritto altrove, le esperienze sessuali non sono mai uguali e non è detto che ciò che piace a una possa piacere a tutte e che ciò che piaceva prima possa piacere sempre.

C’è anche da dire che non tutti i rapporti, devono necessariamente culminare con l’orgasmo. L’apice del piacere non dovrebbe mai essere visto come una tappa obbligata: molto meglio abbandonarsi al piacere che ogni momento del rapporto erotico concede, mettersi in ascolto delle sensazione come si ascolta il mare e non pensare mai a quello che succederà.Fare l’amore è un momento di scambio, di gioco e di scoperta ed è così che va vissuto.

Maria Rossetti, ginecologa e sessuologa

 

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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