Marano, la storia del capannone abusivo, il mancato intervento del Comune e la perdita del finanziamento europeo

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Sarà una delle questioni che prenderà in esame la commissione d’accesso agli atti arrivata al Comune? Noi ne parliamo da anni, da tempi non sospetti. Tutti hanno taciuto, eppure la storia del capannone abusivo, costruito tra la Cupa del Dormiglione e via Vallesana, è uno dei massimi esempi di quanto poco la cosa pubblica interessi agli amministratori cittadini. Questo capannone è totalmente abusivo; chi lo ha costruito, dunque, lo ha fatto in barba a tutte le leggi in materia di edilizia e urbanistica.

E’ un capannone abbandonato? Per niente. Da anni vi si lavora all’interno ed è piazzato al centro di una strada (così dice il Piano regolatore vigente) che doveva essere trasformata in un’area di raccordo tra via Marano-Pianura e il cimitero, così come previsto nell’ambito dei progetti del Piu Europa. Il progetto risale al 2010, ma il capannone, che confina con i terreni della famiglia del primo cittadino Angelo Liccardo, non è mai stato demolito.

Niente demolizione e niente strada, insomma. Il Comune si è fatto scappare il progetto (più di un milione di euro) e sapete perché? Perché nessuno, nel corso di questi anni, ha avuto la forza, il coraggio di far sgomberare l’area. Eppure gli atti di sgombero furono anche notificati, ma i proprietari del capannone fecero ricorso al Tar, che però non ha mai concesso la sospensiva. Ciò significa che l’ente poteva, anzi doveva intervenire e senza indugio alcuno.

Ricapitoliamo: c’è un capannone abusivo, posto praticamente al centro di una strada, all’interno del quale si continua a lavorare indisturbati. La presenza di questo manufatto non ha consentito all’ente cittadino di sfruttare un finanziamento europeo e realizzare un’opera realmente utile alla cittadinanza.

I proprietari del capannone, come se non bastasse, hanno pensato bene, qualche mese fa, di mettere in sesto anche una stradina di collegamento in modo da far sì che i camion che giungono in zona non abbiano troppi intralci. Tutti hanno taciuto, naturalmente. Ma ora la commissione d’accesso potrebbe fare finalmente luce sulla vicenda.

© Copyright 2016 Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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