A Casavatore, comune attenzionato dalla prefettura e dove si insedierà la commissione d’accesso agli atti, l’opposizione (gran parte di essa) chiede al sindaco di farsi da parte, di “andare via con dignità, per rendere, in una fase così critica, più agevole il compito degli inquirenti ma anche per recuperare la dignità politica e personale e difendersi adeguatamente nelle sedi opportune”. Lo chiedono alcune forze di minoranza e, in particolare, il gruppo locale Amici di Beppe Grillo, che ha scritto una lettera indirizzata al sindaco in carica Orefice. A Casavatore si è già dimesso un consigliere comunale, Giuseppe Pranzile, finito assieme ad altri nel registro degli indagati.

A Marano, invece, a parte un comunicato stampa a firma del Pd e una dichiarazione di Tagliaferri, tutto tace. L’opposizione, che pure aveva sollecitato l’invio di una commissione d’accesso, si è improvvisamente fermata. Non un comunicato stampa, non un manifesto né tanto meno un’assemblea pubblica per ragguagliare la cittadinanza su quanto sta accadendo al Comune, con gli 007 della prefettura già al lavoro da circa dieci giorni. Uno strano silenzio, un silenzio assordante.

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