Amava Altobelli ed è figlio di emigranti italiani, ecco chi è il nuovo presidente della Fifa

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L’ex delfino di Platini è nato e cresciuto a 9 chilometri da Sepp Blatter, ma la speranza del calcio mondiale è che Gianni Infantino, il nuovo numero uno della Fifa, possa essere davvero il primo segnale di discontinuità. Di certo la sua è una storia completamente diversa dall’uomo che lo ha preceduto per 17 anni. E il suo volto, almeno dal 2009 in poi, era di certo più noto del suo nome: da quando è diventato segretario generale dell’Uefa i sorrisi, le speranze e i timori di milioni di tifosi erano affidati alle sue mani e a quelle dei campioni accanto a lui nei tanti sorteggi di Champions, Europa League, qualificazioni mondiali ed Europei di calcio.

Gianni Infantino si laurea in giurisprudenza all’Università di Friburgo. Prima di entrare nell’Uefa, lavora come consulente calcistico in Spagna, Italia e Svizzera, poi come segretario generale del Centro internazionale per gli studi sportivi (CIES) presso l’Università di Neuchatel. Così impara cinque lingue: italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo. Ed entra a far parte dell’Uefa nel 2000: lì scala posizioni, nel 2004 viene nominato direttore degli affari legali e Club Licensing Division, nel 2009 è segretario generale. È a tutti gli effetti il braccio destro di Platini tanto che il suo compito principale è quello di attuare la politica del Fair Play finanziario, cavallo di battaglia di Le Roi. Ora, fra i punti chiave del suo programma elettorale, c’è la proposta di aumentare il numero di squadre che partecipano al Mondiale da 32 a 40. O semplicemente c’è un obiettivo preciso: “Voglio fare la differenza”.

La Gazzetta dello Sport

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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