Bocciate le mozioni contro Marra e Liccardo. Leggi le pagelle

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Allineati e coperti, proprio come avevamo previsto l’altro giorno. Le due mozioni di sfiducia presentate dall’opposizione sono state respinte, entrambe con l’identico punteggio: 13 a 12. Sindaco e presidente del Consiglio restano dunque in sella. Non ci sono state sorprese né franchi tiratori: le manovra della minoranza non hanno sortito gli effetti sperati e ora, per chi crede ve ne siano i presupposti, non resta che sperare nell’intervento della magistratura o del Ministero dell’Interno.

Andiamo alle pagelle.

Biagio Baiano. Le sue bugie sconfessate in aula consiliare. Il consigliere di Fdi, che si era permesso di diramare un comunicato stampa accusando alcuni giornalisti di aver impropriamente tirato in ballo il suo nome e minacciando querele, ha fatto la figuraccia del secolo in aula ammettendo di essersi recato all’appuntamento pre-notaio per sfiduciare il sindaco Liccardo. Voto 1 per la faccia di bronzo.

Vincenzo Passariello. Sempre colorito nelle sue espressioni, ieri si è superato citando la storiella delle fettine di prosciutto non sufficienti ad accontentare tutti i 13 consiglieri di maggioranza. Non ce n’è per tutti, ha spiegato. Il sindaco ve lo fa solo annusare. Voto 8 per la metafora, chiara e veritiera.

Mimmo Paragliola. Si è inalberato come non mai il consigliere del Pd, rinfacciando a Liccardo le tantissime illegalità che si continuano a perpetrare sotto gli occhi del sindaco. Una su tutte: le zone riservate ai parcheggi divenute ostaggio dei parcheggiatori abusivi. Sconcertante la risposta del primo cittadino: se ha visto qualcosa, le denunci alle autorità. Voto 7 a Paragliola per aver fotografato una realtà conosciuta a tutti i cittadini. Voto 2 a Liccardo, che ormai vive in un mondo tutto suo, fatto di luci e balocchi.

Saverio Santoro. I suoi interventi suscitano ilarità: dice ai consiglieri di minoranza che è inutile presentare mozioni e contro mozioni e chiede loro di essere propositivi. Ma si dimentica che tutte le proposte fatte in aula dall’opposizione sono state sistematicamente bocciata dai suoi colleghi e anche grazie al suo voto. Voto 3,5 per carità cristiana. Dio, perdonalo, perché non sa quello che dice.

Vincenzo Marra. Il presidente del Consiglio, da molti definito “abusivo”, perché ancora in carica con il voto fasullo del 14 dicembre, questa volta non ha fatto lo splendido. Non è uscito dall’aula durante la discussione sulla sua mozione e si è autovotato non fidandosi dei suoi colleghi. Voto 3- per il coraggio, la maturità e la classe…

Marco Tagliaferri. Poche parole ma incisive: dimettetevi per il bene della città. Fate un atto di umiltà, la gente ve ne sarà grata. Voto 6,5 per l’appello caduto nel vuoto.

Maria Del Fiore. Allineata e coperta. Ha preso la sua decisione: dare fiducia a Liccardo. E ora vada avanti per la sua strada e non si lamenti più. Era quella che poteva cambiare le sorti di Marano e delle mozioni presentate in aula: ha scelto invece di non prendersi la responsabilità. Evidentemente le sirene non erano sufficientemente invitanti. Aveva il diritto di bocciare le mozioni, ma ora e in futuro faccia il suo percorso. Voto 3 perché in politica ogni tanto bisogna cacciare gli attributi e lei, evidentemente, non ne ha.

Angela Di Guida. Ne ha dette di tutti i colori a Marra e al sindaco. “Abusivo”, “calpestatore di regole e regolamenti”, “strutturalmente incapace” e tant’altro. Gliele ha cantate ma non è servito. Voto 7 per averci provato.

 

 

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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